giovedì 19 maggio 2016



L’ORA DEL DOPO SCUOLA!

È ormai da quasi un anno che all’Oratorio Cafasso in Borgo Vittoria, grazie a SOLE, abbiamo attivato il servizio di dopo scuola. Il nostro punto di partenza è stato quello di guardarci attorno e renderci conto delle esigenze (quanto mai urgenti!) del borgo. 
Il nostro cammino comincia da qui.  Chi sono i più svantaggiati, coloro che raccolgono tutte le condanne di una situazione difficile come questa? 
Secondo noi sono i bambini, che riscontrano le maggiori difficoltà in ambito scolastico, luogo dove ormai le risorse sono ridotte allo zero e dove purtroppo emergono le disuguaglianze. Analizzando tutte le situazioni complesse, abbiamo notato che vi è un elemento più importante di altri, senza la quale non si instaurerebbe nessuno legame: la lingua.
 La comunicazione è l’elemento che permette di entrare in relazione con l’altro, di conoscere il diverso da sé, è ciò che muove gli affetti, che permette di esprimere ciò che siamo e sentiamo, di argomentare le nostre scelte. I gesti sono importanti, ma non bastano. In questo mondo, in cui la retorica a favore di cause poco ortodosse si è affermata, è sempre più urgente la necessità di formare giovani che sappiano presentare, argomentare e difendere la propria persona nella sua interezza con lo strumento del linguaggio. Abbiamo perciò scelto tutti quei bimbi con difficoltà con la lingua italiana: bambini affetti da disturbi specifici di apprendimento (dislessia ecc.) e bambini figli di genitori stranieri. Lungo il nostro cammino ci siamo resi conto poi che sono proprio i bambini figli di genitori stranieri ad avere le maggiori difficoltà linguistiche che, tendono a migliorare con molta lentezza, proprio a causa dello svantaggio linguistico che affrontano i genitori stessi. Ci siamo resi conto che questi bimbi e le loro famiglie, nell’affrontare un cambiamento culturale così drastico, hanno bisogno di un supporto vivo, pratico e psicologico, che li accompagni nell’educazione dei figli, anche solo rappresentato da un saluto gentile e alcune premure.

Abbiamo cominciato a settembre con soli tre bimbi: pensando che fosse meglio seguirne pochi ma ad personam in modo da garantire ordine e un lavoro mirato su ciascuno. Eravamo solo io e Valentina, e all’inizio abbiamo arrancato un po’. Alcuni bambini, infatti, avevano dei notevoli problemi scolastici, sia dal punto di vista del rendimento che del comportamento. Ci siamo tirate su le maniche e abbiamo cominciato a lavorare sodo su chi aveva più bisogno. Luca (nome d’invenzione), ad esempio, leggeva a malapena, faceva molta fatica a ricordarsi tutte le lettere dell’alfabeto, e sembrava che fosse destinato all’insuccesso scolastico. Quando abbiamo potuto, abbiamo aumentato gli incontri in modo da poter lavorare più intensamente. Piano piano Luca è migliorato, ha cominciato a leggere e ad imparare a memoria un sacco di poesie (su cui ha preso anche 9!!!) con sua enorme soddisfazione e dei suoi genitori (e ovviamente nostra!).
Dopo qualche mese si sono aggiunte anche Claudia, ex-dirigente di una scuola primaria, e Adriana, maestra anche lei. Abbiamo perciò potuto aumentare i nostri incontri a due volte a settimana, ottenendo migliori risultati ed instaurando relazioni sempre più profonde con i nostri bimbi. Siamo anche riuscite ad aggiungere altri due bimbi con cui stiamo lavorando intensamente per risolvere alcuni problemi scolastici. Con i genitori si è instaurato un rapporto di fiducia tale che siamo venute in contatto con le rispettive insegnanti, creando un ponte tra la scuola e i genitori, entità che non sempre si comprendono quanto vorrebbero.  

Vedere i progressi di questi bimbi mi ha riempito il cuore di gioia; ogni volta che fanno un passo avanti non posso che sentirmi orgogliosa di loro e felice nel dare un contributo a questa causa così fondamentale, che è l’istruzione. 
Abbiamo sempre riposto nell’educazione la più grande speranza per le future generazioni, dunque non possiamo che continuare nel nostro cammino, qui come in Mozambico all’asilo Girassol, sperando che sempre più volontari si mobilitino per abbattere le disuguaglianze, al fine di garantire a ciascun bambino lo stesso punto di partenza.
                                                                                          Sara    

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