martedì 26 luglio 2016

Diario di Sara
Domenica 24 luglio, giorno 9, L'Asilo Girassol.
Giovedì io e Stefano abbiamo partecipato alla riunione degli insegnanti dell'Asilo Girassol, seduti all'ombra di un albero di anacardi. Suor Analia, la responsabile dell'asilo, ci aveva spiegato la situazione io giorno precedente: la didattica della scuola mozambicana è fondata sulla sistematica ripetizione. Questo non permette di coltivare delle coscienze critiche, attive e curiose. Terminati gli studi, molti ragazzi, in particolare tra gli strati più emarginati della società, non hanno le competenze per emergere dallo stato di povertà. Il problema di aggrava ulteriormente quando scopriamo che nel paese, non solo sono rari i corsi di formazione, ma quasi tutti quelli che ci sono si basano sul modello ripetitivo. Un altro enorme problema è la mancanza del libri. Nella scuola superiore accanto all'asilo, dove Suor Silvia è direttrice pedagogica, nonostante le sue proteste i 500 ragazzi possono usufruire di soli due libri. Tutto ciò influisce pesantemente sul rendimento scolastico. Molti ragazzi a 17 anni hanno ancora difficoltà con il portoghese. Questa scuola comunitaria è una delle migliori della regione.  L'Asilo Girassol sta tentando a fatica di uscire da queste problematiche scolastiche. Grazie ai fondi del sostegno a distanza, abbiamo dato la possibilità agli insegnanti di partecipare a quei pochissimi corsi privati di aggiornamento didattico, che hanno giovato molto al al rinnovamento dell'asilo. Quando ci ritroviamo con gli insegnanti, Cecilia, Domingos, Raimundo e Paolino, ci troviamo davanti a una situazione delicata: cercare di inserire alcune novità senza ferire il loro orgoglio. Mostriamo loro i disegni e i lavoretti della scuola primaria di Bruino Alba Serena e la scuola Cafasso, che hanno realizzato per i bambini. Sono tutti entusiasti, proviamo a dare qualche spunto e a loro piace. Poi Cecilia, la coordinatrice, ci chiede: "È tanto diversa la scuola di qui dalla vostra?". Io e Stefano ci guardiamo, e capiamo che possiamo finalmente toccare l'argomento. Spieghiamo loro le differenze, raccontiamo loro le problematiche che ci sono nella scuola italiana ed europea. Gli diciamo che è molto importante che i bimbi ragionino e sperimentino, anziché ripetere. Le diciamo che qui manca molto materiale scolastico, ma hanno una grandissima varietà di materiale naturale, che noi europei non possediamo più, una risorsa immensa da poter sfruttare per creare delle attività. Così mi propongo di mostrare due attività, lei accetta! Il giorno dopo propongo un gioco con del materiale locale, gli arachidi. Cecilia è entusiasta! Vuole che lunedì cominciamo ad organizzarla nei dettagli. Un primo grande passo è stato fatto!

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