mercoledì 10 agosto 2016

Diario di Stefano
Domenica siamo tornati a Metoro. Grande festa per i 50 anni di professione di Suor Antonietta. Una festa dell'intera comunità. Non solo a Metoro Suor Antonietta è  famosa per le sue cure omeopatiche. Ha visitato e curato molte persone che arrivano da lontano nei suoi 15 anni a Metoro. Oltre alle visite nel suo centro di salute Suor Antonietta ha messo in piedi un vivaio con piante di papaia, banane, guiaba... che nonostante la forte siccità  da frutti. E per questo essere prossimi alle persone che la chiesa è  stracolma. I canti e le danze sono carichi di allegria e gioia. Ero felice sia per Lei che   per rivedere a distanza di un anno il mio grande Amico Padre Luiz ora Vescovo di Pemba. Bellissimo vedere il gruppo delle donne di Metoro arrivare avvolte nelle colorate capulane cantando in Macua .  Si fermano davanti a Suor  Antonietta la prendono per mano e la invitano a danzare con loro. Tirano fuori dei piccoli fagotti.
Dentro ci sono un pugno di noccioline ,   una mandioca , due banane . Semplici doni ,costati ore piegate nei campi sotto il sole. Sono questi gesti che ti rimangono dentro. Lunedì  mattina partiamo insieme a Suor Ofelia per visitare le scuole e l asilo frequentate dalle ragazze del progetto borse di studio. Questa giro per noi
è molto importante.  Vedere  le condizioni dove studiano le ragazze ci permette di comprendere i grandi sforzi che stanno compiendo. Juliana ci attende nel cortile della scuola . Sono le dieci le lezioni in teoria dovrebbero essere iniziate da due ore . Attorno vediamo  solo ragazze e ragazzi che parlano e scherzano. I professori non sono ancora arrivati! In una aula ci sono alcune ragazze sedute per terra, mi guardo attorno . Non ci sono banchi. La lavagna è piena di parole e queste ragazze, stringendo tra le mani un mozzicone di matita, ricopiano. Passiamo in un'altra aula stessa scena . Ragazzi seduti per terra con un quaderno che ricopiano da un vecchio libro. Ogni aula è  composta da un minimo di 40 ad un massimo di 85 allievi. Studiare in queste condizioni è  veramente eroico. Andiamo poi nella  scuola comunitaria Maria Mazzarello. È  stata costruita dalla cooperazione spagnola. La direttrice pedagogica è   una Suora  Salesiana e i professori vengono retribuiti dallo stato. È  pubblica ma ha il vantaggio di un controllo maggiore . Qui troviamo  i ragazzi in aula, seduti nei banchi il professore spiega la lezione . Ogni classe è  composta per un massimo di 40 allievi. Sembra un' altro mondo. È  sconfortante vedere lo stato di totale abbandono in cui versa la scuola . Ragazze e ragazzi di talento, con voglia di apprendere devono confrontarsi ogni giorno con queste situazioni. Oltre ai molti kilometri che devono compiere prima di raggiungere  la scuola. La fame che accompagna molti di loro. Eppure continuano ad avere voglia di imparare. Oggi pomeriggio  era uno spettacolo vedere con quanta curiosità  e attenzione seguivano l'attività al computer . Hanno iniziato a raccontarci i loro sogni . Poi, a turno scattavano foto dal libro di testo. Erano incuriosite , piene di voglia d'imparare. Alla fine ci hanno ringraziato per la grande opportunità.  Come mi accade spesso vado via con la certezza che mi hanno dato più  loro . I sorrisi, le domande e i grazie hanno colmato il mio cuore. Senza questa struttura Juliana e le sue amiche non avrebbero la possibilità di frequentare la scuola. Un grande grazie a chi ci aiuta. Perché  come dice un proverbio africano : chi educa una donna educa un villaggio.

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