Diario di Stefano
Venerdì 29 luglio, giorno 14.
Costeggiamo la recinzione in bambù che divide i cortili ,in terra battuta, delle Palhote (capanne). Svoltiamo a destra e improvvisamente la strada si fa più larga. Siamo all'interno di Metoro.
Il colore delle palhote si confonde con il rosso della terra. È una grande emozione quando,da dietro una staccionata, spunta un bimbetto e chiama "mana Sara". Ed ecco che ne arrivano altri che ci seguono. Le donne stanno accendendo i fuochi per la cena, si alzano incuriosite da tanta allegria. Alcune mi salutano per nome . Sono i bambini e le mamme dell' asilo Girassol.
Proseguiamo e passiamo davanti ad uno dei tanti fantasmi della cooperazione. Un pozzo con un rubinetto . Doveva portare acqua in questa zona . In realtà passato il giorno dell'inaugurazione non ha più funzionato. Davanti all'ambulatorio medico ci sono molte mamme sedute per terra con i loro piccoli in attesa delle vaccinazioni. Entriamo e nel cortile i famigliari degli ammalati preparano la cena . Ai pasti per i degenti devono provvedere
loro. Arriviamo nel centro dove le strade si incrociano . Diritto si va verso Montepuez e il Niassa ,a destra per Nampula . La mitica n1 che ,dopo 3000 km porta a Maputo. Il sole lentamente scende all'orizzonte.
Sono le cinque del pomeriggio . La piazza si anima di venditori di cibo . Sono sopratutto donne . Pane ,bajie ( crocchette preparate con farina di fagioli e prezzemolo ), piccoli dolci , vengono proposte ai viaggiatori in transito . Arriva un pulman e i ragazzi prendono d'assalto il mezzo. Chi vende mandioca, chi banane, chi bibite fresche...si vende e si compra tutto velocemente. . Il tempo è poco : Il pulman riparte ,qualcuno gioisce altri imprecano poi tutto si scioglie in risa . Tra un po' ne arriverà un altro . Tante piccole briciole per comporre il panino quotidiano.
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